Qualunque cultura umana possiede una conoscenza empirica sull'utilizzo di molte specie vegetali come rimedio fitoterapico.  Nel corso dei secoli, specie nelle culture più antiche, l'uomo ha dato origine a tutta una serie di credenze sulle piante fino a considerarle strumento di guarigione e benessere. Al giorno d'oggi tutte le conoscenze empiriche sono state molto spesso confermate dalla scienza ufficiale attraverso studi di laboratorio e studi clinici.  Nulla ci impedisce di pensare che anche i primi uomini, più indietro nella scala evolutiva, siano ricorsi alle erbe con la stessa istintualità degli altri animali. Se accogliamo tale teoria, dobbiamo pur ammettere che l'uso delle erbe come medicamento è nato con l'uomo. Nel processo conoscitivo di tutto ciò che l’uomo poteva osservare, probabilmente, c'è stata una data storica (che noi non conosciamo) nella quale, in modo puramente casuale, alcuni dei nostri progenitori devono aver notato effetti benefici di alcune erbe utilizzate come alimenti. Da qui la necessità di tramandare tali conoscenze con la parola e, successivamente, con la nascita delle civiltà, con la scrittura.